Comunicazione di Servizio: Pausa Estiva

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Il servizio al pronto soccorso  e presso i servizi sociali del comune (numeri di telefono inclusi) va in pausa dal 5 al 25 Agosto.

Sportello Donne Pomezia vi saluta per le vacanze  augurandovi una serena estate.

Per le emergenze saremo sempre raggiungibili tramite il nostro indirizzo mail sportellodonnepomezia@gmail.com e tramite la nostra pagina facebook @sportellodonnepomezia.

VOCI VIOLENTE. La violenza sulle donne nel mondo della musica. Venerdì 23 novembre al Punkrazio

voci violente

In occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Sortello Donne Pomezia quest’anno dedica una serata al mondo della musica con il focus “VOCI VIOLENTE. La violenza sulle donne nel mondo della musica”. L’iniziativa, nata in collaborazione con il Punkrazio, sarà accompagnata da incursioni musicali e teatrali e da una cena di autofinanziamento.

Appuntamento venerdì 23 novembre ore 19.00 al Punkrazio (via del Mare 32). Vi aspettiamo!

Mobilitazione nazionale contro il DDL Pillon. Sabato 10 novembre 2018

no pillon

Il 10 novembre Sportello Donne Pomezia sarà insieme a Non Una Di Meno a Roma, in piazza della Madonna di Loreto, dalle ore 11.00, con la rete dei Centri anti-violenza per respingere il Disegno di legge Pillon che propone un modello di società fondato sulla famiglia patriarcale e che attacca direttamente l’autodeterminazione delle donne.

L’intento dichiarato del senatore leghista  membro e promotore del gruppo parlamentare Vita Famiglia e Libertà  nel presentare il Disegno di Legge in questione è quello di svuotare di efficacia l’istituto del divorzio. Se il DdL Pillon sarà approvato:

  • sarà più difficile e costoso separarsi e bisognerà organizzare le proprie vite e la cura di figli figlie secondo un contratto di diritto privato sottoscritto a seguito della mediazione familiare obbligatoria a pagamento;
  • la «bigenitorialità», così come intesa nella proposta di legge, non favorirà una condivisione della cura in base alle possibilità e ai desideri dei genitori, ma imporrà una rigida spartizione del tempo. A bambini e bambine non viene riconosciuta alcuna possibilità di scelta o diritto di espressione;
  • pur invocando l’uguaglianza della «responsabilità genitoriale», la proposta di legge non cancella gli squilibri esistenti nel lavoro di cura, produttivo e riproduttivo. L’assegno di mantenimento verrà abolito: chi si trova in una situazione di maggiore dipendenza economica e povertà – quasi sempre le donne – sarà sottoposta a un vero e proprio ricatto economico, affronterà la separazione o il percorso di liberazione dalla violenza domestica al prezzo di una crescente precarietà;
  • finché la violenza domestica non è «comprovata» (come dice la proposta, senza ulteriori chiarimenti), bambini e bambine saranno costretti ad avere rapporti con il padre violento e una donna che denuncia la violenza subita dal marito, sarà facilmente sospettata di manipolare i figli contro il padre, rischiando di perdere la «responsabilità genitoriale»;
  • la scelta di libertà sarà resa ancora più pesante per le donne migranti il cui permesso di soggiorno è legato a quello dei mariti e sarà per tutte e tutti fortemente limitata da un sistema di welfare fortemente familistico e fondato sul matrimonio.

Prima tappa verso la manifestazione nazionale contro la violenza di genere del 24 novembre a Roma.